MATERA E LE METE PIU’BELLE DI PUGLIA E BASILICATA

Programma

Trascorri la Festa della Liberazione a Matera e nei luoghi più belli di Puglia e Basilicata – ESCURSIONI PER GRUPPI DI ADULTI

GIORNO 1 – GROTTOLE MEZZA GIORNATA

Grottole è un piccolo borgo della Basilicata che sorge tra due fiumi, il Basento e il Bradano. Il suo territorio è compreso, in parte, nella Riserva Regionale San Giuliano e, nelle sue vicinanze, lungo il versante che si affaccia sulla valle del Bradano, si trova una bellissima area boschiva, il bosco “Le Coste”. Posto sulla cima della collinetta della Motta, leggermente distaccata dal paese, il castello di Grottole si narra che sia stato costruito per volere del principe longobardo Sichinolfo di Salerno nell’851. Ancora oggi si possono osservare la torre centrale a base quadrata e i molti
ambienti che formano il corpo del palazzo. Il maggiore elemento di pregio è un grande camino, che si trova nelle vicinanze della torre, ed è interamente abbellito da stucchi.

Numerose sono le chiese disseminate nel centro abitato. La Chiesa Madre di Santa Maria Maggiore, con annesso ex convento dei frati domenicani, ha al suo interno diversi elementi di pregio, tra cui altari lignei, la cantoria e il coro risalenti al Settecento, diverse tele e statue, tra cui spicca una statua di scuola lucana che raffigura la Madonna con
Bambino.

La chiesa di San Rocco, detta anche chiesa di Santa Maria La Grotta, è dedicata al culto del santo pellegrino francese. All’interno, nella navata maggiore, è conservato il prezioso polittico dell’artista Pietro Antonio Ferro, risalente al XVII secolo e raffigurante le sette opere di misericordia corporale. Sull’altopiano di Altojanni, a circa 12 chilometri di distanza dal borgo, è possibile visitare il Santuario di Sant’Antonio Abate, risalente alla fine del Trecento, e i ruderi della Torre di Altoianni, una vera e propria città medievale che scomparve nel XV secolo.

Infine, da visitare, sono la Chiesa dei Frati Cappuccini e la Riserva Regionale San Giuliano.

GIORNO 2 – LE DOLOMITI LUCANE – FULL DAY

Incontro con la guida e visita guidata a Castelmezzano:

E’ uno dei borghi delle Dolomiti lucane. II suo aspetto, così suggestivo, deriva dall’essere incastonato all’interno di guglie rocciose monumentali.

Annoverato tra i borghi più belli di Italia, il paese offre a chi lo visita uno stupore insolito.

Aggrappate alla roccia in modo fiabesco, le sue abitazioni ed i suoi palazzotti offrono a chi lo visita l’idea di un mondo lontano che all’improvviso si materializza in modo cosi affascinante.

Una storia molto antica caratterizza l’abitato: la leggenda di Vito e della sua amata strega. Da visitare il centro storico, i resti del Castello Normanno Svevo, la chiesa Madre di S. Maria dell’Olmo.

Pausa pranzo libero

Proseguimento per il borgo di Pietrapertosa:

PIETRAPERTOSA è uno dei borghi delle DOLOMITI LUCANE. Rientra nel territorio del Parco di Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane. Con i suoi 1088 m s.l.m. è l comune più alto della Basilicata. Il suo abitato in modo incantevole e suggestivo si integra perfettamente con lo schienale roccioso da cui sembra nascere e che lo sovrasta. Sono numerosissimi gli aspetti che rendono interessante. La sua tipica posizone, il suo grazioso centro storico, l’antico quartiere arabo, la chiesa madre dedicata a S. Giacomo, il convento di S. Francesco.

 

GIORNO 3 – CRACO / PISTICCI / TURSI

Il borgo lucano di Craco sorge su uno sperone di conglomerati ben cementati. Oggi si presenta diruto ed abbandonato a causa di una frana di vaste proporzioni. Il viaggiatore che giunge a Craco si trova immerso in un paesaggio surreale circondato dal paesaggio lunare dei “calanchi” descritti da Carlo Levi nel Cristo si è fermato ad Eboli.

Per la visita di Craco è obbligatorio l’acquisto della Craco Card

Si prosegue con la visita di Pisticci:

Il comune di Pisticci è situato su una collina argillosa che digrada dolcemente verso la piana metapontina, il suo abitato ha restituito testimonianze archeologiche precedenti all’epoca della fondazione della vicina Metaponto. Già feudo Normanno alla fine dell’anno 1000, nel corso dei secoli è stato funestato da diverse frane che ne hanno modificato la morfologia e condizionato l’evoluzione urbana, la quale trova la sua espressione più originale nel rione Dirupo: caratteristico esempio di architettura spontanea con lunghe file di bianche “casedde” a schiera e le tipiche “lammie” con tetto voltato a botte.

Il rione Terravecchia invece è ricco di palazzi nobiliari prestigiosi, edificati tra il XVII e il XVIII secolo, appartenuti alle famiglie più facoltose, tra cui Palazzo De Franchi, che si trova vicino a porta della Piazzolla (ingresso nord della città) e Palazzo Rogges, dietro cui si erge Torre Bruni, torre antichissima e di cui si ignora la data di costruzione e in cui, secondo una leggenda, si dice vi trovò rifugio per un breve periodo  Bruto dopo la congiura contro Cesare.

In piazza XI febbraio si trova la chiesa Madre dei SS. Pietro e Paolo (1542) nel cui interno si possono ammirare altari lignei intagliati e dipinti del 1700 ed alcune interessanti tele di scuola napoletana.

Obbligatoria una offerta in Cattedrale

La visita termina con la visita guidata della bellissima Tursi:

Sembra che il nome Tursi derivi da Turcico (forse il suo fondatore, o forse un uomo d’armi, antico proprietario della zona); in epoca bizantina divenne Tursikon, poi Torre di Tursico, e infine Tursi. Dalla Rabatana, che è la parte alta del paese (350 m.), si gode una visione di incomparabile bellezza. Il suo centro storico, in forte pendìo, con viuzze tutte in salita, appare come un anfiteatro che reca in alto i migliori edifici. Le sue case sono costruite una sull’altra, intorno ad una enorme roccia tufacea denominata “timpa”. Tursi ebbe origine dagli esuli della città di Anglona, anche se esisteva già in epoca romana un villaggio agricolo in località Murata, come dimostrano i continui ritrovamenti di tombe e monete in tale zona. Questo primo nucleo abitativo, sorto attorno al castello nell’anno 850, prese il nome di Rabatana (letteralmente “tana degli arabi”) quando, appunto, gli Arabi ne fecero una propria roccaforte per il controllo della costa jonica.

 

GIORNO 4 – MATERA FULL DAY

Incontro con la guida in mattinata e visita guidata ai Sassi:

Arrivo a Matera, incontro con la Guida e visita guidata ai Sassi, la città antica completamente scavata nella Roccia Calcarea, che nel 1993 è stata il primo sito dell’Italia meridionale ad essere stato iscritto alla lista dei patrimoni mondiali UNESCO.

Passeggiata all’interno del Sasso Caveoso la parte più suggestiva e antica  dei Sassi rimasta autentica nel corso del tempo.

Nel corso della passeggiata si visiteranno le seguenti strutture:

Casa Grotta tipicamente arredata, con mobili e attrezzi d’epoca per avere un’idea precisa di come  era organizzata la vita contadina  nelle case dei Sassi, descritta da Carlo Levi nel libro “Cristo si è fermato ad Eboli”.

Cripta Rupestre con relativa tomba e affresco: scoperta di recente la Cripta è collocata su 3 livelli. E’ possibile ritrovare altari che diventano palmenti, cisterne ancora in funzione e nel terzo livello l’Antica tomba di Sant’Andrea.

CHIESA RUPESTRE DI SANTA LUCIA ALLE MALVE:
Il convento e chiesa delle sante Lucia e Agata alle Malve facevano parte di un insediamento monastico benedettino. Il complesso monastico venne fondato intorno al secolo IX e  utilizzato sino al 1283, sebbene la chiesa, variamente modificata, continuò ad esercitare le sue funzioni liturgiche limitatamente alla navata destra anche dopo l’abbandono dei monaci (la parte restante, infatti, fu adibita, fino al 1960, ad abitazione)
La chiesa si presenta all’osservatore ricavata entro un unico blocco di roccia tufacea, esempio di architettura “al negativo”, cioè scavata e non costruita. La struttura esterna, gli interni e la pittura muraria evocano fortemente i luoghi della Cappadocia.Nella navata di sinistra, si rilevano due veri capolavori. Si tratta della Madonna delle Grazie, di tipo bizantino e di San Michele Arcangelo, con abbigliamento imperiale tutto decorato da gemme e perle, ambedue alloggiati in due delle otto nicchie che decorano l’intera parete della navata di sinistra (XIII sec.)

Visita della Piazza centrale denominata PIAZZA VITTORIO VENETO devota a VITTORIO EMANUELE RE D’ITALIA. La piazza oltre ad essere molto grande è piena di palazzi nobiliari, chiese barocche e romanico-pugliesi.

Lungo la piazza entreremo in una delle più grandi cisterne d’Italia denominata il Palombaro, si tratta della più grande cisterna idrica della città di Matera, scavata sotto la piazza. In passato serviva come fonte di approvigionamento idrico per tutte le costruzioni poste.

PAUSA PRANZO LIBERO

Il pomeriggio proseguimento in Bus per il famoso Belvedere:

Sullo scenario mozzafiato della Gravina materana, sorge a 14 km dalla città dei Sassi la “Cripta del Peccato Originale”  denominata anche la “Cappella Sistina dell’Habitat Rupestre” per i pregevoli affreschi al suo interno databili tra la fine dell’VIII e gli inizi del sec IX d.C.

La visita prosegue nel Parco della Murgia Materana. La Particolare conformazione di questi luoghi aspri e inaccessibili, caratterizzati dalla presenza delle grotte e caverne scavate nella roccia carsica, li rese ambienti ideali per l’uomo sin dalla Preistoria e soprattutto nel Medioevo, ritenute zone sicure per difendersi anche dall’uomo stesso.

Nel corso della passeggiata visiteremo una delle più belle cripte affrescate: “Madonna delle Tre Porte”, collocata su uno splendido punto panoramico della Murgia, conserva affreschi databili dal sec XII, fra i quali una Madonna Bizantina in Trono con Bambino.

 

GIORNO 5 – ACERENZA E GRAVINA DI PUGLIA

Il poeta latino Orazio la cita come “Acherontia”; il nome fa luce sul vero significato di “luogo alto”. La città infatti è in posizione preminente costruita su una rupe a 800m sul livello del mare. La racchiudono  il fiume Bradano e il torrente Fiumarella. La città medievale è arricchita dall’imponente Cattedrale dell’XI sec. di stile romanico-cluniacense caratterizzata dalla preziosità di tutti i dettagli (gli affreschi, le antiche acquasantiere e i bassorilievi). Ha una grande abside ed un interno a tre navate con importanti tavole cinquecentesche, una Cripta del 1524, sulle pareti della quale ci sono degli affreschi di Giovanni Todisco da Abriola.
Gli splendidi vicoletti del centro storico conducono alla visita dei palazzi gentilizi settecenteschi d’interesse storico artistico. Su Largo Gianturco si affaccia il palazzo della Curia vecchia, di impianto longobardo-normanno-svevo. L’Ex-Castello è il secondo polo architettonico rilevante della cittadina. Interessanti da seguire sono la rappresentazione de “La Passione di Cristo”, il venerdì e sabato santo, e il corteo Storico “dai Longobardi ai Normanni” l’11 e il 12 agosto.

La visita prosegue in Puglia con la piccola cittadina di Gravina:

In pochi altri posti come qui a Gravina trova un profondo senso parlare di Habitat rupestre.

Quando, nelle diverse epoche della città, soprattutto in quelli più buie, l’uomo ha avuto necessità di trovare rifugio semplicemente da ciò che la natura sapeva offrire, egli ha deciso di vivere in simbiosi con essa. L’unione tra uomo e natura si realizza quindi a Gravina con una potenza e una diffusione tali da lasciare sorpresi. Le grotte erano usate qui come luogo di difesa e riparo, ma anche come abitazione o come luogo di culto, prima pagano poi cristiano.

Tante le testimonianza diffuse a Gravina. Innanzitutto la Chiesa rupestre di San Michele delle Grotte, forse la prima “Cattedrale” di Gravina, risalente al VIII – IX sec., oggi visitabile scendendo lungo la Calata dell’antichissimo Rione Fondovito. Poi la Chiesa rupestre della Madonna della Stella, che si oppone alla città, posta come è sul versante opposto della Gravina; già chiesa pagana, fu poi convertita al culto cattolico. La Chiesa del Sepolcreto, detta anche chiesa di S.Maria degli Angeli, quasi nascosta alla vista all’inizio del Ponte Madonna della Stella, vicino il Bastione Medievale. Le chiese rupestri di San Basilio (nel rione Piaggio) e la vicina di Sant’Andrea. Una serie di altri siti e chiese rupestri sono visitabili anche se non in ottimo stato di salute: le Cripte di S. Marco, di San Vito Vecchio, di Santa Maria della Neve, del Padre Eterno, di Santo Stefano, la Cripta Tota e altre ancora.

FINE VISITE GUIDATE – PACCHETTO VALIDO TUTTO L’ANNO

 

Per info e prenotazione anche di altri servizi (hotel, ristoranti, degustazioni in cantine o frantoi etc.), si prega di contattare il nostro staff ai numeri sotto riportati.

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Responsabile

Bruna Nicoletti

Responsabile Ufficio Escursioni

escursioni@viaggikarma.it

388/1935238

sassidimatera.it


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